Mai come in questo inizio secolo saper comunicare, cosa e come, è di fondamentale importanza per la vita pubblica, politica, privata.
La qualità della comunicazione è un fattore determinate e competitivo nei processi di cambiamento. Infatti il corretto utilizzo di strategie di comunicazione contribuisce a costruire, modificare e rafforzare atteggiamenti. Contribuisce a promuovere forme di legittimazione politica consentendo a chi la utilizza spazi di manovra più ampi. I canali della comunicazione diventano quindi i perni del discorso politico e del dibattito pubblico che sono poi elementi caratteristici del processo democratico. Processo che non deve riferirsi solo al rapporto tra istituzioni, partiti, movimenti, cittadini, ma deve essere capace di creare e veicolare idee e conoscenze, gusti e stili di vita.
Nella società della conoscenza e dell’innovazione tecnologica significativo è l’apporto della “comunicazione digitale”, che crea nuovi strumenti e modi per condividere, per connettere informazioni e sapere.
Questo e altro potrete leggere in Quaderni di Rassegna Sindacale, Lavori 2008, N1, nella sezione dal titolo appunto “ Comunicare vuol dire”.
Curata da Vincenzo Moretti , che ne è anche l’ideatore , questa sezione comprende interventi di: Luca De Biase, Raffaele Fiengo, Antonio Lieto, Piergiovanni Mometto, Nicoletta Rocchi, Rosario Strazzullo e le mie interviste a Fulvio Fammoni e George Siemens.
venerdì 2 maggio 2008
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